Dipendenza da cellulare
“Abbi ben chiare le cose da dire: le parole verranno”
Catone
Come la televisione e il computer, anche il cellulare rappresenta uno strumento tecnologico ampiamente utilizzato nel quotidiano. Si ha un problema con questo oggetto quando inizia a non rappresentare più un mezzo di utilità pratica ma via via comincia a rivestire anche valenza affettiva.
Con il cellulare ci si può avvicinare o allontanare da altri, proteggendosi dai rischi di rifiuto ed insicurezza, dal diretto impatto con le emozioni. Un elemento importante che porta con sé l’uso del cellulare è l’annullamento dello spazio e tempo. A differenza della comunicazione diretta, infatti, questo permette di relazionarsi in base a schemi prefissati, certi e sicuri.
Può quindi diventare un mezzo per gestire la solitudine e l’isolamento. Con il continuo bisogno d’essere in contatto con qualcuno, si perde la capacità di sopportare la lontananza, la separazione e la solitudine.
Si investe affettivamente l’oggetto fino a trovarsi posseduti dal mezzo stesso, incapaci di sopportare momenti anche brevi d’insicurezza e frustrazione. Il telefonino crea una barriera che separa dal mondo esterno e produce un rapporto particolare con l’oggetto che diventa fonte di piacere.