Cura delle dipendenze (vecchie e nuove)
“Se fai quello che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre ottenuto”
A. Robbins
Alle tradizionali dipendenze da fumo, da alcol, droga, ecc., se ne affiancano di “nuove”: quelle tecnologiche (cellulari, internet, videogiochi), estetiche (chirurgia, diete, over-excersing), fisico-sessuali (pornografia, feticismo, comportamenti autolesivi) e socio-economiche (social-networks, workaholism, shopping, trading-online).
Il passaggio da innocenti vizi o pratiche occasionali a veri e propri disturbi patologici è più breve di quanto si possa immaginare.
Tutte le dipendenze seguono lo stesso modello: all’inizio c’è un uso consapevole (PC, Smartphone, Social Networks, Chirurgia, Shopping, Integratori, ecc), che fa sentire bene la persona, poi si perde progressivamente il controllo.
Il problema vero e proprio è generato da un uso/abuso eccessivo di ciò che viene vissuto come utile ed efficace dalla persona.
Più si “usa/abusa” e meno si ricorre alle proprie risorse, diventando sempre meno capaci e meno liberi di scegliere soluzioni alternative.
Se da una parte vengono soddisfatte le esigenze immediate, dall’altra il “bisogno” dilaga nella mente diventando un’ossessione che si placa solamente nell’atto compulsivo che, però, mantiene il problema. Passo dopo passo, giorno dopo giorno, si diventa sempre più incapaci, si ha la sensazione di essere persi e disorientati e si inizia a stare molto male se non si ha la possibilità di far tacere il pensiero ossessivo.
La persona che ha questa problematica inizia a mettere in atto quelli che vengono definiti come auto-inganni, cioè, delle scuse per giustificare quello che fa e quello che sente.